Fabbriche intese come luoghi di produzione, i tradizionali capannoni, ma anche fucine di creatività e innovazione. Singoli luoghi, ma anche interi territori in grado di imprimere direzioni nuove al proprio sviluppo. È questo il Nordest che avanza e cerca di vivere da protagonista la svolta epocale in atto nell’economia, nella politica, nella cultura, nelle relazioni. Aziende che innovano, puntando sulla conoscenza o su rinnovate sapienze artigiane e città che creano luoghi dove le idee si incontrano e si scambiano, dove il rapporto tra cultura, creatività e impresa crea contaminazioni nuove suggestioni. La trasformazione delle imprese è, del resto, strettamente legata a quella del sistema territorio. Se è vero infatti che le aziende vincenti saranno quelle che produrranno idee e le venderanno nei mercati internazionali, è altrettanto vero che esse si insedieranno e cresceranno in contesti metropolitani fatti di nuove classi creative, servizi e formazione di eccellenza, piattaforme di mobilità merci e persone capaci di ottimizzare i tempi di trasferimento.
È questo il focus, a mio avviso davvero interessante, su cui punta i riflettori la quinta edizione del Festival Città Impresa, “LE FABBRICHE DELLE IDEE”, che dal 2 al 6 maggio animerà con oltre 100 incontri 35 località del Nordest, connesse idealmente sul futuro del territorio. L’evento è promosso da Nordesteuropa e Corriere della Sera, con la collaborazione di enti e partner locali, e la media partnership di Ansa, Radio 24 e IcMoving Channel.